
LA CERTIFICAZIONE UNICA 2023
È disponibile nell’Area Riservata, sezione SERVIZI PREVIDENZIALI/CERTIFICAZIONI/CERTIFICAZIONE UNICA, la Certificazione Unica 2023, relativa agli emolumenti percepiti nell’anno 2022.
Si rammenta che la Certificazione Unica (CU) è una certificazione rilasciata a tutti coloro che hanno percepito nell’anno d’imposta precedente (anno 2022) emolumenti come: pensione, indennità di maternità, indennità di malattia e borse di studio.
È un documento fiscale utilizzato dai sostituti d’imposta per attestare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi.

EMAPI: POLIZZA INFORTUNI
Grazie alla Convenzione stipulata tra ENPAPI ed EMAPI, tutti gli iscritti all’Ente possono aderire volontariamente ad una copertura assicurativa sugli infortuni, estendibile anche a tutto il nucleo familiare, a costi vantaggiosi rispetto a quelli di mercato.
EMAPI, che assicura tale copertura attraverso la compagnia Lloyd’s Insurance Company S.A. (Lloyd’s di Londra), offre diverse opzioni di copertura attivabili, che variano a seconda che si voglia assicurare il solo professionista, o anche il suo nucleo familiare, e delle entità delle somme assicurate.
La copertura contro gli Infortuni prevede l’erogazione di una somma come indennizzo, a seguito di infortunio professionale ed extraprofessionale che determini una condizione di invalidità permanente o la morte dell’assicurato.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione del sito www.emapi.it dedicata, disponibile al seguente link: https://www.emapi.it/coperture/infortuni-professionali-ed-extraprofessionali/
La polizza infortuni ha durata ordinaria dal 1° marzo al 28 febbraio ed è possibile aderire alla copertura annuale fino al 31 marzo.
La copertura ha decorrenza:
– dal 1° marzo per i moduli compilati e i pagamenti effettuati entro il 28/2 (data valuta di addebito all’iscritto);
– dalle ore 24:00 della data valuta di addebito all’iscritto, per la modulistica compilata e ricevuta dal 01/03 al 31/03.
È inoltre data la possibilità di aderire in corso d’anno, versando il rateo corrispondente ai mesi di copertura. La polizza si attiva il primo giorno del mese successivo rispetto a quello del pagamento. La data di scadenza sarà, in ogni caso, il 28 febbraio.
Deliberazioni del Consiglio di Indirizzo Generale – ANNO 2022
Riunione CIG del 2 febbraio 2022

PENSIONI – APPLICAZIONE DELLE ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI
Le addizionali regionali e comunali sono imposte applicate a tutti i contribuenti sul reddito imponibile da lavoro dipendente e assimilati.
Nei mesi di marzo ed aprile sono pertanto applicate, al rateo pensionistico, le ritenute previste a titolo di addizionale regionale e comunale a saldo 2022 e l’acconto addizionale comunale anno 2023.
Il dettaglio degli importi è indicato nella sezione “RITENUTE” della Certificazione Unica 2023, che sarà a breve disponibile nell’Area Riservata.

ENPAPI (IN)FORMA – EVENTI FORMATIVI SUL TERRITORIO

IL RECUPERO DEI CREDITI E LA PRESCRIZIONE
COME SI RECUPERANO I CREDITI?
In questi ultimi anni, l’Ente ha dato avvio ad una serie di attività per il recupero coattivo del credito pregresso.
In generale, prima di conferire il recupero del credito a soggetti esterni, l’Ente invia delle diffide di pagamento, valide ai fini interruttivi e sempre entro il termine prescrizionale dei cinque anni, previsto dalla legge.
È importante sottolineare che il termine dei cinque anni decorre dalla data di scadenza prevista per il versamento della contribuzione dovuta a saldo – ovvero dal 10 dicembre di ogni anno – e non dalla scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione reddituale fissata invece al 10 settembre di ogni anno.
ESEMPIO:
Conguaglio 2021 → Scadenza 10/12/2022 → Decorrenza prescrizione dal 2022 e non dal 2021 |
Dunque, il conferimento all’Agenzia delle Riscossioni avviene sempre e soltanto successivamente allo spirare del termine – di solito 15/30 giorni – concesso nella diffida ad adempiere inviata dall’Ente.
QUANDO UN CREDITO SI PUÒ RITENERE PRESCRITTO?
Prima di contestare una diffida di pagamento inviata dall’Ente sollevando l’eccezione di intervenuta prescrizione, è necessario accertarsi di non aver mai ricevuto ulteriori diffide di pagamento.
Si fa presente che l’Ente procede alla notifica delle diffide di pagamento privilegiando i canali INIPEC e PEC e, laddove non esistenti o non trovati, procede alla notifica a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno; resta ferma naturalmente sempre la notifica a mezzo Cassetto Previdenziale (sezione Comunicazioni dell’Area Riservata).
A titolo esemplificativo, si ricorda che per legge, la prescrizione si considera interrotta non solo nei casi di avvenuta consegna di una diffida di pagamento, ma anche, nei casi di diffida tornata indietro per compiuta giacenza ovvero nei casi in cui l’Ente sia in possesso di un titolo esecutivo con valenza decennale come un decreto ingiuntivo regolarmente notificato.
PERCHÉ SI DEVONO VERSARE I CONTRIBUTI?
Si ricorda che il versamento dei contributi previdenziali è obbligatorio a fini pensionistici e che il diritto a pensione è irrinunciabile.

SOSTEGNO ALL’ECONOMIA ITALIANA
L’attuale governance ENPAPI, oltre a perseguire il primario obiettivo di tutela e assistenza dei propri iscritti, ha sentito la necessità, in qualità di investitore istituzionale di Cassa di Previdenza, di supportare il Sistema Paese Italia mettendo a disposizione risorse e competenze in un momento di estrema fragilità del sistema economico dovuto ai nefasti eventi della pandemia, delle tensioni geopolitiche, della scarsità negli approvvigionamenti delle materie prime e alla conseguente forte crescita dell’inflazione.
Tali criticità hanno indotto le banche centrali, in primis quella americana poi seguita da quella europea, a un’inversione di percorso della politica monetaria tesa a contenere la spinta inflazionistica, mediante il rialzo dei tassi di interesse bancari, nulli o addirittura negativi da diversi anni.
Tale processo ha reso nuovamente appetibile il comparto governativo obbligazionario; l’attuale Consiglio di Amministrazione ha, dunque, deliberato l’investimento privilegiando il nostro Paese con la finalità di finanziare le iniziative sul territorio nazionale e parimenti cogliere l’opportunità di un rendimento annuale superiore al 4% mediante acquisto di tranche di Buoni Poliennali del Tesoro (BTP) di durata decennale.
Nel mese di ottobre 2022 è stato così previsto un ingresso in tale asset class fino a 100 milioni di euro, da raggiungere entro il 31 dicembre 2023, in funzione dei flussi contributivi degli aderenti; ad oggi, si è già raggiunto l’obiettivo di acquisti per complessivi 60 milioni di euro, che andranno a supportare l’economia nazionale.
Tale scelta sta permettendo la costruzione di uno zoccolo duro nel portafoglio dell’Ente, che ne garantisca la solidità e la redditività nel medio lungo periodo.
ENPAPI risulta, altresì, in prima linea anche nel supporto all’economia reale del Paese svolgendo il ruolo di investitore in strumenti finanziari, i quali apportano risorse a imprese che li utilizzano per la creazione di valore e posti di lavoro.
Per economia reale si intende quella parte dell’economia che comprende tutte le realtà imprenditoriali che producono beni e servizi e li distribuiscono sul mercato.
L’economia reale include, dunque, le imprese, le merci da esse prodotte, i terreni, gli immobili, le attrezzature e tutti gli altri beni connessi alla produzione nonché i fornitori di servizi. All’interno dell’economia reale, le imprese ricercano risorse per effettuare i propri investimenti produttivi in attrezzature, tecnologie e risorse umane.
Alla data del 31 dicembre u.s. gli investimenti in economia reale italiana hanno superato il 27% del portafoglio finanziario complessivo dell’Ente (includendo l’investimento succitato in BTP), che equivale ad un ammontare di 183 milioni di euro suddivisi in asset class quali private equity (53%), energie rinnovabili (42%) e private debt (5%).

INCREMENTO DEGLI INCASSI NELL’ANNO 2022
L’impatto che la pandemia ha lasciato nelle vite lavorative, familiari e personali, e le ripercussioni dell’emergenza sanitaria sulle dinamiche economiche della libera professione infermieristica, sono tematiche alle quali l’attuale governance ha dovuto far fronte con profondo impegno.
Rispetto alle analisi estremamente incerte, ipotizzate ormai quasi due anni fa, è possibile affermare, con sufficiente certezza, che le preoccupazioni iniziali di un impatto negativo della pandemia sulla capacità reddituale degli infermieri liberi professionisti, sono state decisamente ridimensionate. Le iniziali difficoltà legate alla scarsa disponibilità di dispositivi di protezione individuali che hanno impedito il pieno svolgimento delle attività sanitarie presso i privati, sono state presto superate. Anche il fenomeno legato alla perdita di iscritti a causa del reclutamento di professionalità infermieristiche con contratto di lavoro dipendente, da parte delle strutture sanitarie, ad oggi, sembra avere avuto un impatto piuttosto contenuto, peraltro compensato con i nuovi ingressi di coloro che sono stati reclutati tramite contratti di collaborazione.
Le ultime dichiarazioni reddituali degli iscritti hanno confermato tale tendenza. Le informazioni ricavate dalle dichiarazioni trasmesse attraverso i Modelli UNI nel mese di settembre non possono che essere interpretate positivamente, considerando che la media dei redditi e dei volumi d’affari comunicati per l’anno 2021 sono cresciuti rispetto a quelli comunicati per l’anno precedente. Tali dati sono da accogliere piacevolmente se si considera che il trend degli ultimi anni aveva evidenziato una preoccupante stagnazione dei valori senza manifestare un segnale di ripresa tanto chiaro.
Anche sul fronte degli incassi, l’anno appena chiuso ha rappresentato un andamento fortemente positivo rispetto alle previsioni, effettuate seguendo logiche prudenziali legate alle difficoltà lavorative emerse nelle prime fasi della pandemia.
I dati effettivi hanno, infatti, riportato un incremento degli incassi in entrata nell’ultimo anno (2022) superiore al 10% rispetto a quello precedente (2021).
Tale crescita rappresenta senz’altro un dato incoraggiante ed è indice non solo di una condotta corretta da parte di coloro che, nonostante le difficoltà economiche, non hanno smesso di riconoscere l’importanza dell’Ente e dell’obiettivo di tutela previdenziale e assistenziale che esso persegue, ma in particolar modo di una rinnovata fiducia.
Gli ottimi risultati ottenuti, in tal senso, sono, pertanto, direttamente proporzionali alla stima e alla fiducia recuperate nei confronti del proprio Ente di Previdenza, riconducibili, senz’altro, ad un attento e accurato lavoro svolto con determinazione e prudenza da parte degli attuali Organi.

ACCONTI CONTRIBUZIONE MINIMA ANNO 2023
Nella sezione “Contributi e Pagamenti/Pagamento” dell’Area Riservata sono disponibili le 4 rate per il versamento degli acconti minimi 2023 tramite PagoPA.
Ciascuna delle 4 rate è ottenuta sommando:
• il 25% del contributo soggettivo MINIMO (25% di € 1600);
• il 25% del contributo integrativo MINIMO (25% di € 150) ;
• il 25% del contributo di maternità (25% di € 81,20).
La scadenza bimestrale non è soggetta a regime sanzionatorio nel caso di mancato o tardivo versamento.
Il prospetto delle rate può variare se si usufruisce di una agevolazione contributiva.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione informativa sulle modalità di versamento e la sezione sulle agevolazioni contributive.